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CENNI STORICI (NOVA SIRI)

-Castum boletum-, -Boleto-, -Veleta-, -Bollita-, sono stati i vari toponimi con i quali, attraverso i secoli, è stata identificata l'attuale Nova Siri. Documenti antichi e testi storici hanno ampiamente scritto dell'opulenta Siritide, una colonia fondata dai profughi di Troia intorno all'VIII secolo a.c. e quindi conquistata dai greci della Colofonia nella seconda metà del V secolo a.c. La Siritide, che prendeva il nome dal fiume Siri (attuale Siimi ), era una regione che si estendeva dal fiume Ferro che scorre nelle vicinanze di Roseto Capo Spulico fino alla riva sinistra del fiume Basento. La capitale era Siris ubicata sulla foce del Siri. La fertilità e la laboriosità degli abitanti fecero della Siritide una terra -amena e ospitale- tanto da suscitare le invidie delle colonie limitrofe di Sibari, Metaponto le quali, alleatesi con Crotone, invasero la Siritide e distrussero la capitale Siris. Gli scampati cercarono riparo sulle alture vicino e un gruppo di costoro si fermò su di un colle ove sorgeva una necropoli sirita, i conquistatori romani denominarono il colle -Castrum boletum- cioè -accampamento fortificato- e lo usarono come fortilizio. I monaci basiliani hanno lasciato le loro impronte anche a Nova Siri particolarmente nel castello, del tutto simile ad un -Kastrum- ossia una masseria fortificata di chiara fattura bizantina. Nei registri della Cancelleria angioina -Bullite- volgarizzazione di Boletum, risulta feudo di Giovanni di Monforte, nel 1269 di Dryvone di Belvedere e nel 1310 è presente anche un clero. La feudalità spagnola assegnò Boleto ad un capitano d'armi di Ferdinando il Cattolico, Pedro Sandoval de Castro. E' da notare che Boleto rientrava entro i confini calabresi e vi rimase fino al 1816 anno in cui venne assegnato alla Basilicata. Il nome dei de Castro è rimasto famoso nella storia della letteratura per l'estro poetico del figlio Diego, il cui nome è legato a quello della poetessa di Favale (Valsinni) Isabella Morra ambedue uccisi per una presunta relazione amorosa. Nel 1872 con decreto di Vittorio Emanuele II, Bollita viene cambiata in Nova Siri.

Autore: Pubblicazione Pro-Loco Nova Siri

 

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